Parole nel vento

Troppo silenzio attorno queste mura. Il suono del pianoforte non basta per saturare il vuoto delle voci innocentemente fluite via. Un momento bloccato nel tempo sull’uscio della porta, accanto a un termosifone che potrebbe, memore, sussurrare storie vissute di amori perduti. Pesciolini raggianti nel tempo, temerari nel loro mondo, squali d’assalto nella cella d’oro e inferno. Cerco soave una voce soffiare, decine di tintinnii sento cantare, parole spogliate del loro ardore e tanti i castelli che fan del rumore. Accanto la corteccia intrecciata di quest’albero secolare aspetto il mio destino attonito e cordiale. Ci son state labbra, e ci son state gioie. L’insana e vorticosa sensazione si insinua in me come il verme nelle sue prelibate mele. Non dovrei restare qui, ma non c’è nessun altro posto dove potrei andare. Non c’è nessun orecchio che aspetta di ascoltare queste parole, e non c’è nessuna pupilla che ansia e palpita per veder il menestrello ballare. E quindi mi svesto da questa pelle mutando come un camaleonte, indicando la strada ai miei pensieri cerco un momento di ilarità e beatitudine, do un senso a questa vita e a queste ore. Senza smembrarle nel tempo, cedo il merito delle mie gesta alle mie dita, e alla mia mente, considerando che ogni momento vissuto è frutto delle mie quotidiane esperienze.

RudiExperience

3 pensieri su “Parole nel vento

    • Raggiunge il suo scopo allora! 😀
      Cmq non si parla solo di malinconia, ma anche di come risollevarsi perchè cadere è quasi inevitabile, quello che ci distingue è il “comportamento di conseguenza”.

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