Nichole’s smiling soul

On-Air: Dire Straits – Fade to Black ( PLAY )

Nichole a due passi da me.

La distanza è impercettibile. Posso quasi toccarle il vestito cortissimo blu merlettato indossato questa sera. La mia mania di toccare i vestiti altrui non smetterà, non per ora. Forse mai. Prima o poi toccherò il vestito sbagliato e non ci sarà nessuno a fermare quelle brutali mani avvicinarsi alla mia guancia con inaudita vemenza.

Ma Nichole è lì, poco distante. Si gira verso di me e mi squadra interamente. Faccio lo stesso. Lo sto facendo da quando è scesa dal palazzo. Da quando ha allungato la gamba, sovrastante un tacco dieci, al di fuori dell’uscio di quella dannata porta. Non riesco a dimenticarla, non voglio dimenticarla.

Non dimentico un sorriso del genere. Due occhi celesti come il cielo di primavera nell’anno più solare di tutto il millennio. Lineamenti curvilinei da far invidia al Cloud Gate di Chicago e il profumo più sensuale che le mie narici abbiano mai percepito. Non dimentico facilmente il suo inaspettato si alla mia richiesta di un drink.

E’ ancora là che mi fissa, mi sorride e, ritraendosi in avanti, abbassa gli occhi allungando la mano per prendere il menù. La sua carica sessuale mi ha dominato fin dal momento in cui la conobbi. Fin da quando, uscendo dal portone del palazzo, il cappuccino che portava con se, mantenuto poco saldamente con la mano destra, fece capitombolo sulla mia camicia azzurra d’ufficio. Fummo costretti a salir da lei per togliere le macchie.

Mi svestii della camicia e lei cercò di dissolvere l’alone.

Silenzio imbarazzante, e poi…

– Piacere Hugo –

– Piacere Nichole –

– Che nome è Hugo? Sembra il nome di un pupazzo –

Effettivamente l’avevo sempre pensato.

– E’ un nome come tanti altri, come Nichole –

– Ma te ti fai sempre versare il cappuccino sulla camicia per conoscere le ragazze? – 

– No, solo da quelle per cui penso ne valga la pena – 

Sorrise.

Il giorno dopo passai sotto casa. La aspettai. Eccola.

– Ehi, ciao Nichole –

e lei con il solito buon umore e il sorriso sulle labbra affiancò i lunghi capelli castani dietro l’orecchio e disse: – Ciao Hugo! Aspetti il cappuccino delle nove? –

– Magari! Se servisse a vederti nuovamente. Ti va di andare a bere qualcosa una sera? –

– Si! Questa volta cercherò di non gettartelo sui vestiti – 

Ed io incredulo: – Ok! ci stò! Venerdì sera, ore dieci e mezza. Non darmi buca –

Caldo mozzafiato in questo venerdì sera romano. L’afa la fa da padrona. I locali refrigerati del centro son gli unici a darci un pò di conforto.

Nichole sfoglia il menù. Anche per lei è la prima volta qui. Cercherà il suo cocktail preferito o forse lo fa soltanto per non sentirsi in imbarazzo.

– Gin Lemon o Martini Cocktail ? – le chiesi.

– Nè l’uno, nè l’altro. Vesper Martini per me. –

– Ottima scelta. Ma dov’è il tuo Bond e l’Aston Martin? –

Sorrise. E’ molto sveglia la ragazza. Ha capito la battuta.

– Non c’è nessun Bond. Credo mi stia ancora aspettando sull’altare –

Ordiniamo. Mi racconta di come sia terminata bruscamente la sua ultima relazione e di come, dopo di lui, non è uscita più con nessuno fino ad oggi.

Scappò il giorno delle nozze.

A quel punto la domanda nella mia mente è una sola: “Perché hai deciso di uscire proprio con me?”. Lo chiesi.

Mi disse che la facevo ridere. Non lo faceva da tempo. Iniziò a farlo da quando vide il cappuccino sulla mia camicia. Mi dice che quella mattina non riesce a pensare ad altro.

Finiamo il nostro drink e camminiamo luongo il Tevere. E’ oltre la mezzanotte. Mi fermo sotto una flebile luce. Mi appoggio al muro, le prendo la mano, la avvicino a me, appoggio le mie labbra sulla spalla nuda, sul collo, sulla guancia, la guardo negli occhi. Li chiudiamo entrambi. Un bacio focose avvolge le nostre anime e tutto quello che ci circonda.

Una notte da ricordare, una nuova pagina sta per essere scritta.

RudiExperience

Incurabile filantropo

On-Air: Chopin – Notturno ( PLAY )

Nei tuoi occhi e nel tuo sorriso scorgo la mia vita.

Nei pensieri di ogni giorni e nelle tue lacrime di felicità inizio, passo dopo passo, il mio cammino verso Te.

Nota dopo nota, scatto dopo scatto, immortalo ogni nostro sussulto.

Uno sguardo, un sorriso, un desiderio.

Scrivo parole non pronunciate ed esploro viaggi mai intrapresi attraverso l’uso dei sensi.

E mi sentirò libero di respirare aria sana e coltivare i semi della passione sulle colline del tuo cuore.

E a chi mi chiederà cosa cerco risponderò tutto, ed al contempo nulla.

Nulla più che sentire la tua mano avvicinarsi a me con aria cauta e prudente.

Nulla più di farmi sobbalzare il cuor fuori dal petto per prostrartelo.

Questa serenata di Chopin è il mio regalo a Te che ogni notte ti insinui nei miei sogni regalandomi notti di gioia, amore e passione disarmante.

Queste note son per Te che, probabilmente, vivrai solo tra le pagine della mia fantasia e mai tra i fogli della mia vita.

E’ iniziato un nuovo capitolo. Nuove parole stan per essere scritte.

Belle o brutte che saranno il mio cuore ha deciso di scriverle con Te. A stanotte…

RudiExperience

You&Me

ON-AIR: John Lennon – Love ( PLAY )

Ti immagino sempre lì, su quel cuscino bianco candido. Ti immagino persa nei pensieri, come tuo solito. Ti immagino mentre ti giri e mi sorridi. Mentre mostri i tuoi occhi profondi come l’universo e azzurri come il cielo che ogni mattino osservo sporgendomi dalla finestra. Ti immagino mentre cucini raccontandomi della tua giornata, dei tuoi pensieri, delle tue paure e delle tue indecisioni. Ti immagino mentre ti stai vestendo per uscire a cena, in piedi, con la gamba appoggiata sul letto e le mani che alzano quel paio di autoreggenti motivate nere merlettate di pizzo comprate da Harley. Ti immagino tornare a casa con la pioggia battente sotto l’ombrello che ami tanto.

Vorrei vederti rincasare ancora ogni sera aprendo la porta di casa e gridando “Tesoro, son tornata, mi dai una mano con la spesa?”. Vorrei trascorrere con te più tempo di quanto il destino me ne ha donato, portarti al mare ogni domenica e star insieme per guardar il sole tramontare all’orizzonte. Vorrei regalarti ogni cosa che ti sei persa, ogni momento di felicità in cui non c’eri.

Mi piacerebbe riabbracciarti, riempirmi del tuo profumo targato Dior. Indovinare il balsamo che hai usato per i capelli. Aiutarti nello scegliere i vestiti. Decidere insieme il colore da usare per le pareti della camera di nostro figlio.

Vorrei invecchiare con te e non sentirmi solo su questa panchina senza la tua voce che mi dice “Non preoccuparti”. Lontano da te, lontano dal nostro amore. Tu sei i miei pensieri, le mie gioie, i miei sorrisi, le mie lacrime e il mio amore.

Love is You… You & me.

RudiExperience

Dr & Mr

Siete in tante, milioni di milioni. Eppure tra una di voi c’è ne una, tra tante. Una in particolare. Una che si alzi al mattino con qualcosa di stravagante in testa. Come le nuvole in primavera che attraversano un cielo tempestato di stelle marine. Mentre, all’orizzonte, una cascata di montagne di cenere attraversano questo corpo cosparso di gioia di vivere. Vita, ambizioni, solitudine. C’è la vita, e c’è la morte. Una rondine attraversa il cielo dei nostri destini e la vita attorcigliata attorno a questo cuore è inerte, sputata, svenata. Disprezzata da tanta ipocrisia che nasce, cresce e muore attraverso le nostre parole come lava che sgorga dalle montagne sotterrate di questa vita ingorda! Fiumi di parole attraversano la nostra lingua senza una continua linea di pensiero. Scende verso il basso la vodka che accresce l’ormone e la gioia di vivere serate di fantasia e lussuria. Feconda è la nostra autostima e fertile è il terreno che si prostra ai nostri piedi. Giardini di iris interrati come foglie leggiadre sui nostri corpi d’inverno. Mentre cado dai sogni afferro un bracciale, mi unisco a questo mondo inetto e ostile cercando la strada che porta verso ciò che non esiste. Utopicamente allungo una mano dinanzi i nostri sguardi cercando qualcosa che non c’è, in quel posto che non esiste dove, insolenti, le nostre passioni si travolgono in un mare di dolore e, fragile, persistente, son le nostre voci. Serata devastante, incontrollata. La serata che volevo. Roll Roll Roll

(ammetto che non ha ne testa ne coda ma la mente, a volte, gioca brutti scherzi).

RudiExperience

Certe Notti

Mi giro, rigiro, apro gli occhi, sonnecchio… metto un attimo a fuco la vista e guardo l’orologio…ore 4:58! non prendo sonno, come se non sapessi il perchè mi scappa un “Cazzo! perchè non prendo sonno…” . Allungo le mani nel buio pesto e riesco ad accendere una lucina, è quella di una lampada regalata per Natale, proietta in maniera sfocata le costellazioni intorno alla stanza. Mi guardo intorno, le pareti dipinte di un arancione stile zucca di halloween… mensole rosse e foto su tutte le pareti, sembrano raffigurare persone felici, la maggior parte bambini immersi nel loro mondo che credo sperino non finisca mai. Tento un attimo di arrestare il respiro e sentire tutto quello che c’è attorno. Sento il ticchettio dell’orologio, e quello mi fa capire che non mi trovo a casa mia, quello di casa una mattina l’ho sbattuto in terra perchè mi dava un fastidio enorme, ora ho quello digitale quindi la notte non sento rumori. Oltre al ticchettio dell’orologio un respiro, ma non è il mio, io mi son fermato un attimo… è quello di una ragazza che si presta a dormire accanto a me… ha il viso così beato… quelle guance beate trasudano una felicià appena compiuta… una serata trascorsa in allegria, senza pensieri… senza sensi di colpa. Alzo un attimo il copriletto e mi accorgo che si non è ancora del tutto cambiata per andare a dormire, la stanchezza le avrà giocato brutti scherzi… indossa ancora le calze nere a pois e una camicetta bianca… in fondo al letto la gonna celeste, forse turchese… penso sia stato questo il suo completino stasera. Mentre continuo a guardarla non riesco a far altro che sbirciare attraverso le pieghe della camicia, ha due, forse tre bottoni sbottonati e si intravede il seno e le calze nere attillate a pois restano poco spazio all’immaginazione. Un corpo che non può essere non notato e poi vestita così di certo doveva far colpo su qualcuno… non può essere altrimenti. Fa un sospiro e si muove, avrà freddo, meglio rimetterla al caldo. Riabbasso il copriletto. Prendo il pc…facebook…a quest’ora sono in linea quei quattro sfigati che come me o non riescono a prendere sonno oppure son appena tornati dal ballo serale e saranno così ubriachi che non riusciranno neanche a scrivere un Ciao in chat. Onde evitare di mandarli a cagare non contatto nessuno… mi metto offline. Controllo la posta… niente di che, non arriva mai il famoso messaggio “Hai vinto venti Mln di Euro e una vita alle Maldive”, tutti i messaggi di questo genere gmail me li cestina direttamente considerandoli spam. Spam di merda. Prima senza il filtro potevi sognare un pò. Ora ti tocca aspettare il vero messaggio per sognare. scrivo qualche cazzata sul blog, poi provo a coricarmi accanto alla ragazza… vorrei abbracciarla, magari baciarla… chissà come potrebbe reagire… starò un altro pò coccolato nel mio sogno… poi tornerò a casa scaraventato ancora una volta nella dura realtà…

Buona notte a tutti…