Io speriamo che me la cavo

Oggi non inserisco nessuna canzone nel post. Sinceramente parlando non son riuscito a trovare nessun titolo consono all’argomento. Forse l’unica giusta era Adiemus, ma giusto perché quando sento quella canzone sento “speranza”.

Vivere in Europa tutt’oggi non è semplice come un tempo. Non menziono fatti di milioni di anni fa. Tornando in dietro di una decina d’anni, al periodo antecedente al cambio Lira/Euro, l’Italia non era messa bene, me neanche così male. Eravamo una nazione sì con problemi di natura politica (L’Italia è sempre stata famosa per il salto della quaglia, esempio lampante il bacio della mano del Berlusca a Gheddafi un anno fa e lo stesso che pochi mesi orsono gli spediva i caccia per bombardarlo. Siamo dei voltagabbana, non c’è nulla da fare, non risuciamo a prendere una posizione fissa e mantenerla. E’ sempre stato così. Altro esempio ancor più lampante la posizione del governo italiano durante la seconda guerra mondiale. Ma questa è un’altra storia. Mi son sempre chiesto: “E se la guerra l’avesse vinta la Germania?”. Probabilmente avremo fatto la fine che meritavamo, cioè di coltivare i campi per sfamare i tedeschi e tutta l’Europa che avevano conquistato.) ma almeno arrancavamo avanti tranquilli.

Oggi, invece, con questo periodo sempre più cupo e con i cittadini che tra Bond, Spread, Banche e chi più ne ha più ne metta, si perdono non capendo un fico secco di cosa sta accadendo. Abbiamo un buco da sessanta miliardi di Euro. E questi soldi dove son finiti? Dove, lo stato italiano, ha speso tutti questi soldi? Mah. Io so solo che mi han imposto di far la mia parte e, come tante formichine, mettiamo tutti la nostra piccola somma in più ogni mese per “donarla” allo stato italiano. “Dobbiamo colmare il buco e risanare il bilancio dello stato” così papà Silvio e tutto il suo staff governativo professavano dall’alto del parlamento. E quindi fino al 2015 tocca a noi cittadini prendercela nel… portafoglio la moneta per risanare l’Italia. Per cercare di non far la fine della Grecia. Per tentar di non far ripianare del tutto quel poco di credibilità internazionale che abbiamo. O dovremmo avere. Oramai anche i francesi ci prendono per culo. Credo tutto il mondo ci prenda per il culo. Quando si parla dell’Italia all’estero non si parla più del vino, della pizza, dei prodotti top che esportiamo nel mondo. Oramai si parla del partito della gnocca, del bunga bunga e del parrucchino del Berlusca spuntato da un giorno all’altro.

L’occupazione giovanile cala. Le tasse aumentano. Le accise sulla benzina incrementano ad ogni alluvione. L’iva è salita al 21% con gli stipendi invariati. Le pensioni calano e gli anni di età pensionabile crescono. I mutui concessi con tassi sempre più esorbitanti, l’ICI sulla prima casa che sta per ritornare a vele spiegate tra le tasse da pagare e i centri commerciali che ci prendono in giro facendoci credere che comprare il nuovo i-phone alla modica cifra di 700€ è un affare da non perdere, irripetibile.

E noi che fine faremo? Cerco di pensare al futuro e come creare una famiglia da non portar a dormire sotto i ponti. Cerco di pensare al giorno in cui avrò la meritata pensione. Ma sembra essere solo un’illusione, un miraggio al momento. Eppure tutte queste persone che stanno portando l’Italia verso il baratro non possono sempre averla vinta. Visto che qui in terra han fatto tutti i porci comodi loro mi viene logico pensare che, nel momento del trapasso, una qualsiasi decisione divina metta tutte le cose a posto.

I cittadini italiani si sentono indignati d’essere governati in questo modo. Di certo non si può andare avanti in questo modo.

Ed io? Io speriamo che me la cavo…

RudiExperience

Madrid, me gustas tù – Istruzioni per l’uso

Ed anche queste vacanze sono finite. Una settimana volata!

Vorrei mostrarvi Madrid dal nostro punto di vista. Tutto ciò che abbiamo ammirato, apprezzato e odiato.

La corrida

Spettacolo particolare, aggiungerei unico nel suo genere. Siamo andati a Plaza de Toros domenica per vedere la manifestazione in occasione della festa di San Isidoro, Santo patrono della città. Peccato che i biglietti erano finiti, in alternativa abbiamo trovato i bagarini”s” spagnoli, i quali volevano rifilarci due biglietti per lo spettacolo della serata a venticinque eurozzoli a testa, quando alla tiketteria costavano € 4,50. Una vera rapina! li abbiamo ringraziati e ci siamo fatti vendere dalla biglietteria quelli del giorno dopo, lunedì, e vi assicuro che l’arena è stata altrettanto piena. Alla faccia di questi speculatori … Arriviamo sulle gradinate, prendiamo posto e subito notai attorno a me tanti scimpanzé, guardando meglio notai che non erano animali, erano spagnoli; tutti belli accaniti a masticare questa varietà di arachidi verdi, le quali toglievano il guscio sputandolo in terra, e mangiando il seme all’interno. Fecero più sporcizia loro che la città di Napoli in una settimana … Lo spettacolo con i torero non è stato niente male. Sconsiglio vivamente di andarlo a vedere una seconda volta, fatevi passare la curiosità e poi basta. Dopo il secondo toro che ammazzano non potete che pensare “e basta con questi tori! Lasciateli campare in pace“.

Tour Santiago Bernabeu

Lo stadio dei sogni per qualsiasi calciatore in terra. Penso che anche Messi qualche volta abbia pensato di cambiare maglia per giocare con la squadra del Real Madrid in questo stadio. 16€ il tour non guidato. Quello guidato era inutile, tante parole per descrivere ciò che si leggeva tranquillamente. La veduta dall’alto, dal basso, bordo campo, panchine, spogliatoio, museo e sala trofei. Quello che spicca a colpo d’occhio è la maestosità dell’impianto. Una sola parola: Immenso. Si nota subito che lo spettatore sta a stretto contatto con i giocatori, a bordo campo la prima fila delle panchine si trova a due metri e mezzo dalla linea di gioco, impressionante. Se in Italia accadesse una cosa del genere le partite durerebbero ore intere per le continue invasioni di campo. Da come è organizzato l’impianto si capisce come, il Real, incassi così tanti soldi. Questo stadio è una macchina per far soldi, uno shop di tre piani, il bar ed un ristorante fanno capire la portata delle entrate. Non fatevi venire in mente di comprare un completino del Real allo shop, se lo volete personalizzato son 72€ la maglia più 5€ per ogni lettera e numero che fate aggiungere e poi il costo dei pantaloncini e calzettoni. Se avete la possibilità rubate la MasterCard dal portafoglio di Papà!

Metro Madrid

Ciò che è impossibile rimpiangere a Madrid sono i trasporti. Dieci linee della metro che vi portano da una parte all’altra della città con estrema semplicità. Una volta arrivati all’aeroporto vi basterà fare un abbonamento turistico – 5 giorni, 16€ – e non avrete neanche bisogno di pagare la maggiorazione per il trasporto dall’aeroporto al centro. In città una metro ogni tre minuti dalle 6 del mattino fino alle 2 di notte. E quand’è chiusa con lo stesso abbonamento potete prendere i bus pubblici notturni. Sicuramente non avrete il problema di non saper come girare. Usate il taxi se veramente siete negati con la metro oppure non vi va di fare gli oltre 100 scalini a fermata per scendere o risalire. Infatti l’unico neo è che bisogna scendere parecchio. Ma non preoccupatevi troppo, la maggior parte delle fermate sono attrezzate con ascensori o scale mobili. Un abbonamento zona A vi basta per visitare il 90% delle attrazioni turistiche madrilene.

Estadio Vicente Calderon

Secondo stadio per importanza a Madrid. Siamo andati a vedere la partita Atletico de Madrid – Hercules. 2-1 per i padroni di casa il risultato finale. Uno stadio come tanti altri. Il bello degli stadi di proprietà è che hanno tutta la storia e gli shop nello stadio stesso. Abbiamo ritirato i biglietti domenica pomeriggio e poi siamo tornati la sera. Ogni tifoso aveva la sua sciarpa o la sua maglia, il tifo era bello sentito. La partita non è stata delle migliori ma almeno con tre goal fatti ed un rigore parato non possiamo dire che ci siamo annoiati troppo. E poi conoscemmo uno spagnolo che ci teneva costantemente aggiornati sulla partita in Italia Napoli-Inter. L’unico problema era dato dai soliti scimpanzé che sgranocchiavano sempre le solite arachidi verdi facendo un casino per terra. Non vorrei stare il lunedì nei panni di quelli che devono ripulire tutti. Penso che bestemmieranno dalla mattina alla sera … Attorno allo stadio un bel centro abitativo nuovo ed un parco immenso, tutto nuovo con un casino di persone che facevano tutte le attività possibili. Da visitare assolutamente.

Musei

I musei da visitare sono essenzialmente due: “Museo Nacional del Prado” e “Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia“. E’ difficile stimare la bellezza di un museo se, come noi, non si è pratici dell’arte e della sua storia. La cosa più brutta in un museo è sentirsi ignoranti in materia e quindi starsene dinanzi a un’opera d’arte per dieci minuti cercando di capire qualcosa… e alla fine capisci che l’arte “nun è art ratatoj”. Ma non siamo partiti del tutto impreparati. Prima di avviarci ai musei abbiamo visto quali erano le opere più importanti e cosa rappresentavano. Il momento più bello non è stato dinanzi al Guernica di Picasso dove più di centro persone guardava e penso che meno della metà della metà della metà di loro ci capiva qualcosa, ma bensì dinanzi ad un’addetta del museo la quale le domandai: “Sorry! Dónde está el Caravaggio?”, e lei: “se ha prestado a otro museo“. Ci siamo sentiti due esperti in una galleria d’arte. Bella sensazione, peccato che era solo passeggera. A parte gli scherzi, al Reina Sofia ci son un sacco di opere importanti, decine di dipinti di Picasso e D’alì. Al Prado, invece, trovate opere di Goya e Raffaello. Se avete problemi di denaro andate al Reina Sofia il fine settimana dopo le 18:00, è gratis. E al Prado la domenica dalle 10:00 alle 18:00. Abbiamo visto anche un terzo museo, quello di “Storia Naturale”. Non è stato male vedere i fossili di dinosauro. Ammetto che in ventisei anni è stata la prima volta che li vedevo dal vivo. Sembrava di essere tornati alle scuole elementari per un’ora. L’entrata è accettabile, sei euro; peccato solo che la visita al museo dura veramente poco.

Posti Interessanti

Uno dei primi consigli che vi dò è quello di prendere un Hotel in posizione centralissima. Se avete tempo per girare sui siti di booking on line sicuramente sarete capaci di trovare una sistemazione per una settimana per due persone intorno alle 300€. Noi siamo stati in un hotel centrale e pulito con questa somma. Dal centro (Gran Via o Puerta del Sol) potete spostarvi con la metro verso qualsiasi destinazione. Non voglio star qui a descrivere tutti i posti da visitare, vi indico quelli che mi son piaciuti particolarmente. Plaza Mayor, una delle piazze più grandi con al centro una statua di Carlo III e tanti locali attorno. Puerta del Sol, c’è il simbolo di Madrid, l’orso con l’albero; il municipio e dinanzi ad esso il cosiddetto km 0. Gran Via, è una delle strade principali piena di stradine laterali con tanti negozi e locali. Quartiere Malasana, quì potete vivere la movida madrilena. Ci sono migliaia di bar che offrono il primo giro di sangria o cocktail gratis. Ottimo posto per far conoscenza e/o bere in allegria. L’unico problema sta nel fatto che non potete bere al di fuori. E’ vietato, la multa si aggira intorno ai 120€ a testa, quindi consumate responsabilmente all’interno dei baretti. Parque del Buen Retiro, il parco più grande di Madrid, all’interno troverete un laghetto con le barche a noleggio, un palazzo di cristallo, l’osservatorio astronomico e tante altre piccole cose. Da visitare assolutamente. El tempio di Debod, si trova nella parte alta della città. Il consiglio che vi dò è quello di andarci al tramonto quando avrete ai vostri piedi tutta la città e la luce del sole che, lentamente, scompare dietro le montagne. Uno spettacolo! Il palazzo reale di Madrid e la cattedrale de Nuestra Senora de la Almudena, il palazzo reale è gigantesco, non siamo andati a visitarlo all’interno (la fila era impressionante), ma visto dall’esterno non sembrava niente male. La cattedrale era chiusa per lavori. Plaza de Espana vicino alla zona dei grattaceli, ci son un sacco di locali attorno alla piazza.

Se poi siete in cerca di disco on line potete trovare tutto il meglio della città. Noi non abbiamo visitato tanti posti dove trascorrere la notte ma il consiglio che vi dò è quello di uscire molto tardi. Gli spagnoli hanno l’abitudine di cenare dopo le dieci ed andare in disco dopo le due di notte.

Un punto nolente , a mia detta inaccettabile, è la prostituzione. In Spagna è legale quindi troverete le vostre “brave ragazze” ad ogni angolo delle piazze a qualsiasi ora del giorno e della notte. State attenti di notti perché girano anche i Trans e, per chi non volesse provare il brivido di quest’emozione, la serata può rivelarsi al quanto fallimentare. Un’ultima cosa, gli spagnoli non parlano ne italiano ne inglese quindi attrezzatevi!

Spero di non aver mancato nulla, Madrid è una città straordinaria, una delle più belle che ho visitato. Non perdetevela, Vivetela. Movida!

Al prossimo viaggio.

RudiExperience

Details

La società d’oggi ci vuole tutti bellissimi, perfetti, impeccabili, forti e soprattutto vincenti. Scommetto che ognuno di voi aspira ad un partner nella vita che abbia tutti questi aspetti positivi o, perlomeno, la maggior parte di loro. Bhè, se volete sposare miss perfezione principessa sul pisello fatevi avanti, è tutta vostra. Dalla mia posso dirvi che di certo non prenderei con me nessuna persona che avesse tali qualità. Reggere un continuo ed inconscio confronto di tali proporzioni per una vita intera porterebbe ad una sola conclusione: “non vivere”. Le piccole imperfezioni consentono di apprezzare a pieno le persona che si hanno accanto. Quindi qual’è il partner ideale per ognuno di noi? Ovviamente la risposta non può essere univoca. C’è chi si ferma all’aspetto esteriore, chi guarda meticolosamente il 730, chi “basta che respiri” e chi vuole “miss perfezione”. Come al solito la mia non è una critica verso chi non “la pensa come me”; più che altro esprimo, come sempre, solo il mio punto di vista. E’ importante averne uno, un perno, un punto di riferimento sul quale ruotare, e dal quale avere la propria prospettiva delle cose. Seguire il mare, la massa, non è d’aiuto. E’ complicato sapere dove una persona deve fermarsi a vedere, percepire i difetti, guardare con estrema oculatezza i particolari. Ultimamente mi capita sempre più spesso di notare cose a cui prima, a colpo d’occhio, non davo peso. Mi fermavo al modo di parlare, ai discorsi e a ciò che vedevo. Non osservavo. Ora vado oltre senza impegnarmi, in maniera automatica. Mi fermai dinanzi una caffetteria l’altro giorno. Aprii il pacchetto di Merit prendendo una sigaretta e, con aria indifferente, l’accesi accostandomi con le spalle al muro cercando di liberare la mente per cinque minuti. Si avvicinò una ragazza, aveva suppergiù la mia età, me ne chiese una. Allungai il pacchetto e le dissi: “Prego”. Le accesi la sigaretta, mi fece un sorriso e soffiò all’insù il fumo con estrema soddisfazione. Dopo un attimo di imbarazzo iniziò a parlarmi – “Eleonor, piacere! Come ti chiami?” – “Mi chiamo Rudi, piacere”, e senza dirle altro iniziò a parlarmi di lei. Si faceva  le domande e si dava le risposte, voleva in qualche modo farsi notare. Cambiava spesso discorsi intervallandoli con brevi pause. Parlò di come vedeva la gioventù bruciata che passeggiava senza meta per le strade della città, dell’università che frequentava, del fatto che non riusciva a star dietro tutti i corsi, a come il fratello le rompeva le scatole perchè non lo ascoltava mai. Ma alla seconda parole che disse i miei occhi già erano distaccati dalle sue labbra andando posandosi su tutto il resto. Stavo andando oltre le parole che diceva, oltre al discorso che portava avanti. La mia mente seguiva ogni parola ma gli occhi non riuscivano a star fissi sul suo volto. Notai il tipo di scarpe che calzava. Aveva le unghie delle mani colorate di uno smalto rosso fuoco. I capelli castani ricci che scendevano raccolti da un frontino con un fiocco adornato con minuscoli fiori bianchi. Indossava una maglia larghissima color sabbia che le scendeva dalle spalle giù fin sopra le ginocchia. Conoscevo già il modello, l’avevo visto da Bershka. Anche i bracciali che indossava erano della stessa marca sicuramente. Una borsa marcata molto goffa, quasi una valigia, ci potevi mettere un frigo la dentro. Aveva una toppa sul lato sicuramente cucita dopo averla comprata, non poteva esser altro, credo per dar un tocco di originalità. Ci avrei scommesso! E tutto questo in un attimo.

E capisci un sacco di cose (l’importanza dei particolari). Il carattere della persona, l’umore, i gusti. Perfino la tipologia di amicizie. Le persone si meravigliano quando gli parli per mezz’ora, le fermi e, come se le conoscessi da sempre, indovinassi il loro modo di ragionare, a cosa tengono di più, cosa meno e qual’è il loro punto di vista su determinate cose.

Passò da un argomento all’altro. Forse aveva capito che la stavo osservando. Iniziò a parlare di moda. Mettendo le mani nella borsa disse che in mattinata aveva fatto giri per negozi comprando qualche maglia. “Hai comprato una maglia da Bershka” – le dissi. E lei stupita: “Bravo! Come hai fatto ad indovinare?”. In quel momento le volevo dire che il tempo di quella sigaretta era bastato per capirla, ma le dissi semplicemente: “Intuito. Sarà sesto senso”. Non volevo che poteva pensare, neanche per un solo attimo, che c’era la possibilità che l’avessi seguita. Quella frase bastò ad insidiare in lei un briciolo di fiducia. Subito dopo ricevette una chiamata sul cellulare, “non poteva avere un iPhone” pensai, non lei, non per come l’avevo idealizzata. Infatti tirò fuori dalla borsa un Nokia 5800 tempestato di strasse. Semplice, comodo, versatile. Rispecchiava lei in fondo. Era un’amica, la stava aspettando in centro. Mi chiese il cellulare, mi scrisse il suo numero e lo salvó in rubrica sotto il nome “Eleonor Blue”, mi salutò e mi disse “chiamami”. Quel giorno Eleonor fu come un libro aperto. Dopo quei dieci minuti provai ad azzardare nel mio immaginario qualcosa della sua vita. La chiamai subito dopo. Le dissi che mi aveva colpito la sua solarità. Era semplice, entusiasmante. Le parlai di tutto ciò che avevo notato. Le parole uscivano fuori sole. Ma mi accorsi che non ero l’unico ad osservare così in fondo. Mi disse con aria scherzosa: “Fai meno il saputello, avevo capito com’eri già da prima che ti chiedevo la sigaretta” – E’ una donna, per un attimo me ne ero dimenticato! Ci demmo appuntamento in serata per un caffè, ma era solo una scusa. Eravamo “affamati” di reciproca curiosità. Eppure io son quello impacciato, paranoico, fragile, il tipo che non dorme la notte se ha un pensiero fisso in testa. Ma i particolari ti cambiano la vita.

RudiExperience