Emozionando

On-Air: Beck – Everybody’s Gotta Learn Sometimes ( PLAY )

Il sogno che inseguo non lo si può raccontare.

Il sogno che inseguo è un’emozione. E’ come quando ammiri dai finestrini di un bus di Londra il sole tramontare sul Tamigi. Non riesci a distogliere lo sguardo da quella sfera incantata che sembra spegnersi nell’acqua.  E solo quando il bus gira l’angolo la magia scompare tornando alla realtà. Ed abbassi lo sguardo chiudendo gli occhi per ritornare un attimo indietro nel tempo.

Il sogno che inseguo è come quando senti la colonna sonora della tua vita e tutto quello che ti circonda scompare. E resti solo, con le braccia spalancate al cielo e quel mezzo sorriso sul volto in attesa di qualcosa che sai ti sarà reso presto. Con il nulla intorno e solo l’occhio di bue puntato su di te. Nelle orecchie la canzone che ti fa rivivere momenti, sentire profumi e ascoltare parole non pronunciate.

Il sogno che inseguo è tra le mie mani e i risvolti del mio destino. E’ nelle scelte che condivido e nei sorrisi che creo. Negli abbracci che do. E’ in quel in cui credo.

Il sogno che inseguo è realizzabile in base alla volontà di volerlo veramente.

Il sogno che ho non è irrealizzabile, basta volerlo.

RudiExperience

E se dico di buttarti a fiume?

Eccomi di ritorno…

Dopo un pò di vacanza, relax e soprattutto disintossicazione da internet, cellulari e tecnologia varia torno a postare un nuovo articolo. Nuove idee sono in cantiere, alcune già palesate (il nuovo sfondo con un mio scatto, Il badge laterale di facebook e la Travel Map dei viaggi). Altre, arriveranno prossimamente.

RudiExperience

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Song: Coldplay – Every teardrop is a waterfall ( link )

Qual è il prezzo giusto per ricevere un consiglio spassionato? Un consiglio che prescinda da pregiudizi, velleità e falsi miti? … Credo al quanto alto.

Cerchiamo risposte a domande, a volte banali, insulse, ovvie, in noi stessi e negli altri. Banali o meno, l’approvazione o almeno il parere di un’altra persona può esserci di conforto o, come spesso capita, può far sfociare in noi un dilemma, in un qualche caso a cui non avevamo pensato. Sostanzialmente che sia la compagna di un amico conosciuta ieri sera oppure un fratello siamo sempre alla ricerca di un parere altrui.

Ma quanto vale il consiglio di un amico, conoscente, genitore o chi che sia?

Bhè, dipende dalla persona con cui ci confidiamo. Un amico, il vostro migliore amico, di certo può capire la vostra situazione (sicuramente lo avete aggiornato man mano l’evolversi della situazione) e di conseguenza suggerirvi determinati tipi di comportamento, i quali possono essere conformi al suo al suo stesso modo di agire, oppure derivare dagli eventi che, concordatamene, volete far scaturire dalle vostre stesse azioni, dalla vostra cosiddetta “mossa”.

Il consiglio di un amico non è legge. Non bisogna per forza di cose seguirlo obbligatoriamente. Sta a voi la decisione finale. Come ho già scritto decine di volte il futuro ve lo create attraverso le vostre scelte, talvolta azzardate seguendo l’istinto, talvolta ragionate.

Poi ci sono i conoscenti: una persona che conoscete da pochissimo tempo può darvi suggerimenti e opinioni da un punto di vista obiettivo, esterno. Non conoscendo luoghi, modi e tempi può analizzare sommariamente la situazione e consigliarvi compostamente. Ma il rovescio della medaglia sta nel fatto che, nel caso in cui si faccia un’idea sbagliata, tutto può venir erroneamente compreso e, il consiglio che ne consegue, può essere totalmente sbagliato.

E in terza fascia troviamo gli amati genitori: le persone che più al mondo cercano di darci un consiglio a fin di bene. Peccato che spesso e volentieri l’eccesso di zelo li induca ad essere più protettivi del dovuto e quindi, di conseguenza, consigliano in modo tale da non rischiare per la nostra incolumità. Come in una specie di cupola di vetro; incotonati per bene, cercano di fasciarci la testa prima che abbiamo il tempo di rompercela con le nostre stesse mani. Solo che in questo modo non capiscono che se non impariamo a sbagliare soli non impareremo mai a correggerci e quindi imparare dai nostri errori.

Dalle mi parti c’è un detto: “Chi nu sent e cunsigl e mamm’ e patt’ va a carè addò nu sap…” (Chi non ascolta i consigli dei genitori può trovarsi in posti che non conosce). Questo per ribadire che i consigli dei genitori si ascoltano nel momento in cui non vogliamo rischiare. Il fatto è che, a mio parere, chi non risica non rosica e quindi, non so voi, ma seguire l’istinto è sempre stata la mia scelta prediletta.

E alla fine cosa decidiamo?

La nostra mente elabora tutte queste informazioni e, la maggior parte delle volte, cogliamo solamente un generare: “Bla Bla Bla”. Non importa cosa ci dicano, cosa ci consigliano, non importa nulla perchè nel 99% dei casi intraprenderemo arbitrariamente l’azione da svolgere. Chiedendo un consiglio vogliamo crearci solamente un alibi per dire, nel caso in cui va male “E’ stata colpa sua che mi ha consigliato così”. Ricerchiamo un capro espiatorio per non assumerci la responsabilità delle nostre scelte.

Siamo tutti leoni, anzi leoncini esattamente parlando. Ma non pecore.

Spesso la rabbia, le delusioni, perfino le scelte altrui ci spingono a farci chiarezza in proprio imparando, con l’esperienza, il tempo, e soprattutto a nostre spese a comportarci di conseguenza e farci capire qual’è la strada giusta da intraprendere. Ecco perché siamo leoncini, e non leoni. Difficilmente riusciamo ad individuare rapidamente la soluzione più adatta al nostro problema. Spesso l’istinto prende il sopravvento inducendoci a sbagliare.

E poi ci son le pecore che non scelgono mai del tutto. Neanche dinanzi all’evidenza. Neanche con una pistola puntata alla tempia.

Fai quello che ti senti di fare o quello che ti dicono di fare?

Mi viene da dire: “Fai quello che ti senti di fare”. Probabilmente sbaglierai, e lo rifarai di nuovo, e di nuovo ancora. Ma stai sicuro che non sarà per sempre. Rare sono le occasioni che si presentano una sola volta nella vita. In quei casi, e ribadisco specialmente in quei casi, agisci secondo ciò che senti sia giusto fare. Non accusarti di nulla. Non guardare indietro con aria rassegnata. Non rammaricarti. Se hai agito con un certo criterio e rigore hai sicuramente pensato che, in quel momento, era la cosa giusta da fare. In queste occasioni rare guarda un attimo dentro di te, dai ascolto a quella caxxo di voce che ti consiglia. Fatti guidare da lei. E’ inutile pensarci dopo e biasimarti con il senno di poi. Se hai seguito l’istinto non compiangerti. Sii fiero di te stesso. Se poi andrà male pazienza, ti rifarai. Solitamente la vita offre almeno un paio di occasioni.

E se siete voi a dover consigliare?

Se poi vi ritrovate nella condizione opposta, ossia quella in cui siete voi a dover consigliare, l’unica cosa che mi viene da dirvi è che, il consiglio deve essere il più spassionato possibile e deve essere dato proporzionalmente alla conoscenza della persona che vi trovate dinanzi. Ma già so che non mi ascolterete facendo di testa vostra. E fate bene.

In definitiva, agire secondo il proprio volere è il miglior modo per fare esperienza, e poi in questo modo né dovrete dare la colpa agli altri per i consigli elargiti, né avrete il dubbio su come sarebbe stato agendo di propria volontà. Se vi consigliano di buttarvi a fiume voi vi gettereste?

RudiExperience