In pieno Rock’n’Roll

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Di nuovo qui.

Su un altro treno, l’ennesimo, per far ritorno a casa.

Una altro fine settimana fuori in compagnia di amici per assistere ad uno degli eventi musicali dell’anno, Il concerto di Liga al Campovolo di Reggio Emilia.

E’ un pò come ritornare a casa. E’ bello star nella propria città, Reggio la sento mia almeno quanto il mio modesto paese di periferia.

Il treno è silenzioso. Una coppia di giovani ragazzi dinanzi a me si tiene per mano mentre cercano di riposare. Il caldo che procura questi sedili ti fa appiccicare il pantalone alla pelle e crea nell’aria un tanfo. E’ un Intercity, son migliorati rispetto ad una volta ma alcuni difetti sono cronici. Una volta si raccontava anche che su questi treni giravano pidocchi e parassiti simili.

Io li chiamavo <<I treni dei deportati>>.

Mi è capitato di trascorrere le notti in carrozza per andare in giro, sia per lavoro che per piacere, e vi posso assicurare che non c’è niente di peggio che viaggiare per sette ore, di notte, in un corridoio maleodorante senza sedersi, ne riposarsi. Viaggi che, al giorno d’oggi, non penso sia disposto a rifarli, probabilmente neanche sotto lauto compenso.

I viaggi in treno ti permettono di vedere piccoli particolari del paesaggio che, sia la macchina, sia l’aereo, non ti danno l’opportunità di apprezzare ma la quantità di ore dello stesso a volte è veramente eccessiva.

Stiamo attraversando un ponte con un lago sottostante. Bellissimo, scatterò qualche foto durante il tragitto.

Apro la porta della cabina e sento un gruppo di ragazzi più avanti cantare, con il filo di voce che gli resta, le canzoni di Ligabue. Son sicuro che ieri sera si siano dati da fare anche loro.

Uno dei concerti più emozionanti e faraonici visti fin’ora.

Un palco immenso, uno schermo che non entrava nell’obiettivo della fotocamera e credo almeno sessanta mila Watt di musica sparati a tutto volume nel padiglione auricolare. Sicuramente dopo ieri hanno da lavorare un bel pò di dottori, qualcuno le tonsille le ha rimaste sul campo insieme alle centinaia di migliaia di bottiglie, pantaloni, asciugamani, scarpe e via discorrendo.

Sarà difficile dimenticare questo spettacolo. Forse un giorno avrò l’occasione di dire: “Io c’ero”.

Intanto la ragazza difronte a me si è svegliata. Il ragazzo ha testa appoggiata sul suo seno come un bambino. Sembrano felici. Anche se lui con la collana di superman fa veramente pena. Gli ha spostato la testa. Riprende a dormire.

In due giorni i 1400km di treno, mezz’ora a piedi per arrivare al campovolo, una fila interminabile all’ingresso, tre ore di attesa prima dell’inizio e la sete che ha iniziato a fari sentire dopo la quinta canzone ne han valso il costo e la fatica.

Noi, insieme agli altri 110.000 di campovolo, siamo stati fantastici.

Una serata perfetta con un tramonto incredibile che faceva da cornice e la luce della luna piena che ci ha accompagnati tutta la serata.

Il repertorio è stato ampio, Rock’n’roll, ballate e duetti per tre ore da urlo.

Quand’è iniziata “Anime in Plexiglass” è iniziato il diluvio di gente che urlava, scalpitava ed accompagnata Luciano. E <<sotto sotto sotto>> questo cielo piegato in due dalle nuvole e dalla frescura si è consumato il blando pasto offerto da tutti i sedicimi musicisti di Luciano.

Il meglio è arrivato, e come tutte le cose belle, è passato.

Sto ancora in cerca di qualcosa di bello che duri nel tempo invece di andar via in una serata o nel giro di qualche tempo. Ma forse questa cosa non esiste perchè le virtù e le bellezze della vita son fuggitive. E non può essere altrimenti perchè questo è l’unico modo per  apprezzare la loro bellezza.

RudiExperience

Il meglio deve ancora venire

Campovolo 2.0, e il meglio deve ancora venire. Ho fatto un sondaggio nella mia testa tra i vari neuroni che vegetano ed ogni tanto si ricordano di dover operare in sintonia per fare uscir frasi di senso compiuto. E’ stato fatto una sottospecie di referendum (opportunamente vi ricordo che Domenica e Lunedì si vota, non mancate!) in cui è stato raggiunto con successo il quorum ed il verdetto è stato Si. Un SI a favore di Ligabue per mettere da parte la delusione dell’estate scorsa a Salerno e dargli una seconda chance augurandomi di non restar nuovamente deluso dal suo atteggiamento. E quindi con il 78% di voti favorevoli il 16 luglio si parte, destinazione Reggio Emilia. Si ritorna a casa, nuovamente. Ma questa volta è per un solo fine settimana, solo per assistere al grande evento di quest’anno dopo il grande concerto di Jovanotti al Palamaggiò il mese scorso. Biglietto del treno e del concerto alla mano faremo parte di questa piccola avventura. Sarò accompagnato da una splendida persona che ha detto si appena ha sentito il nome “Liga”.

Sperando che questo spettacolo sia un bel souvenir per il futuro. Certe notti non puoi trascorrerle pensando ai se e ai perchè, questa è la mia vita e quindi scelgo di partire. Ho messo via un pò di cose per prendere una decisione sensata e sentirmi leggero. Ci son treni che non ripassano e facce che si confondono ma una cosa è sicura: “Che ci sei sempre stata”. Vado da Mario, mi faccio segnare una birra e magari incontro Walter con il suo cilindro, giorno per giorno la forza della banda mi fa sentir vivo e mi fa capir che devo restare sulla mia strada. L’amore conta ma da adesso in poi cerco di parlar a chi sta lassù cercando di farmi un giro col Suo bel gilet. Non badate al cantante, e specialmente allo scrittore perchè seduto in riva al fosso ricorda che kay è stata qui. E allora vado avanti inseguendo sogni di rock’n roll, ma intanto mi godo le rane a Rubiera blues.

Buonanotte all’Italia.

ps: scusatemi per l’ultimo periodo ma era doveroso farlo. Non lo farò più, “promesso” =)

RudiExperience