Close to Mi..lk

On-Air : Radiohead – Creep ( PLAY )

E manchi.

Negli occhi della notte.

Con la luce lontana gli angeli delle tenebre si avvicinano.

Cercano di separarmi da Te.

Ma la bellezza di ciò che si è creato

è più forte della notte stessa.

Occhi di ghiaccio e denti aguzzi non fanno più paura.

E bianche come il latte

si estendono dinanzi a noi distese di vergini colline

che non aspettano altro d’essere coltivate

dalla nostra fantasia, dai nostri viaggi e dalle nostre voglie.

Nessuna parola separi ciò che è e che sarà.

Un sorriso gremisce il mio cuore fatto di biscotto.

RudiPhotoArt

Nichole’s smiling soul

On-Air: Dire Straits – Fade to Black ( PLAY )

Nichole a due passi da me.

La distanza è impercettibile. Posso quasi toccarle il vestito cortissimo blu merlettato indossato questa sera. La mia mania di toccare i vestiti altrui non smetterà, non per ora. Forse mai. Prima o poi toccherò il vestito sbagliato e non ci sarà nessuno a fermare quelle brutali mani avvicinarsi alla mia guancia con inaudita vemenza.

Ma Nichole è lì, poco distante. Si gira verso di me e mi squadra interamente. Faccio lo stesso. Lo sto facendo da quando è scesa dal palazzo. Da quando ha allungato la gamba, sovrastante un tacco dieci, al di fuori dell’uscio di quella dannata porta. Non riesco a dimenticarla, non voglio dimenticarla.

Non dimentico un sorriso del genere. Due occhi celesti come il cielo di primavera nell’anno più solare di tutto il millennio. Lineamenti curvilinei da far invidia al Cloud Gate di Chicago e il profumo più sensuale che le mie narici abbiano mai percepito. Non dimentico facilmente il suo inaspettato si alla mia richiesta di un drink.

E’ ancora là che mi fissa, mi sorride e, ritraendosi in avanti, abbassa gli occhi allungando la mano per prendere il menù. La sua carica sessuale mi ha dominato fin dal momento in cui la conobbi. Fin da quando, uscendo dal portone del palazzo, il cappuccino che portava con se, mantenuto poco saldamente con la mano destra, fece capitombolo sulla mia camicia azzurra d’ufficio. Fummo costretti a salir da lei per togliere le macchie.

Mi svestii della camicia e lei cercò di dissolvere l’alone.

Silenzio imbarazzante, e poi…

– Piacere Hugo –

– Piacere Nichole –

– Che nome è Hugo? Sembra il nome di un pupazzo –

Effettivamente l’avevo sempre pensato.

– E’ un nome come tanti altri, come Nichole –

– Ma te ti fai sempre versare il cappuccino sulla camicia per conoscere le ragazze? – 

– No, solo da quelle per cui penso ne valga la pena – 

Sorrise.

Il giorno dopo passai sotto casa. La aspettai. Eccola.

– Ehi, ciao Nichole –

e lei con il solito buon umore e il sorriso sulle labbra affiancò i lunghi capelli castani dietro l’orecchio e disse: – Ciao Hugo! Aspetti il cappuccino delle nove? –

– Magari! Se servisse a vederti nuovamente. Ti va di andare a bere qualcosa una sera? –

– Si! Questa volta cercherò di non gettartelo sui vestiti – 

Ed io incredulo: – Ok! ci stò! Venerdì sera, ore dieci e mezza. Non darmi buca –

Caldo mozzafiato in questo venerdì sera romano. L’afa la fa da padrona. I locali refrigerati del centro son gli unici a darci un pò di conforto.

Nichole sfoglia il menù. Anche per lei è la prima volta qui. Cercherà il suo cocktail preferito o forse lo fa soltanto per non sentirsi in imbarazzo.

– Gin Lemon o Martini Cocktail ? – le chiesi.

– Nè l’uno, nè l’altro. Vesper Martini per me. –

– Ottima scelta. Ma dov’è il tuo Bond e l’Aston Martin? –

Sorrise. E’ molto sveglia la ragazza. Ha capito la battuta.

– Non c’è nessun Bond. Credo mi stia ancora aspettando sull’altare –

Ordiniamo. Mi racconta di come sia terminata bruscamente la sua ultima relazione e di come, dopo di lui, non è uscita più con nessuno fino ad oggi.

Scappò il giorno delle nozze.

A quel punto la domanda nella mia mente è una sola: “Perché hai deciso di uscire proprio con me?”. Lo chiesi.

Mi disse che la facevo ridere. Non lo faceva da tempo. Iniziò a farlo da quando vide il cappuccino sulla mia camicia. Mi dice che quella mattina non riesce a pensare ad altro.

Finiamo il nostro drink e camminiamo luongo il Tevere. E’ oltre la mezzanotte. Mi fermo sotto una flebile luce. Mi appoggio al muro, le prendo la mano, la avvicino a me, appoggio le mie labbra sulla spalla nuda, sul collo, sulla guancia, la guardo negli occhi. Li chiudiamo entrambi. Un bacio focose avvolge le nostre anime e tutto quello che ci circonda.

Una notte da ricordare, una nuova pagina sta per essere scritta.

RudiExperience

Green Park 28

On-Air: Ludovico Einaudi – Fly (PLAY)

C’è un grande parco verde dove si sta consumando la serata di due giovani ragazzi. Una coppia che dalla vita non ha chiesto nulla di più dell’essere felici.

E ci ritroviamo in questa serata, una qualunque, senza alte pretese. Stesi sul prato, uno opposto all’altro, i capi allineati, le braccia spaparanzate e gli occhi spalancati al cielo come se cercassimo di intravedere cosa ci sia oltre quelle perdute, lontane e bastarde stelle. Esplorando nuovi mondi con la sola forza della nostra vista e ben consapevoli di aver tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Le stelle, le nuvole, la luna e i nostri sguardi. E parliamo del verde. Di una singola parola, segna significato; ma che apre le porte ad un mondo fantastico.

E quindi “Verde”.

Verde come il prato sul quale poggiamo. Verde come le colline che intravediamo da lunga distanza. Verde come il vetro delle bottiglie di birra appena scolate. Verde come gli anni della nostra vita. Verde come il foulard che indossava oggi la signorina del piano di sotto. Verde come le scarpe della segretaria del mio capo fuori l’ufficio. Verde come la penna che impugnava mio nonno l’ultimo giorno che l’ho visto camminare con le sue gambe. Verde come i rinoceronti che si snodano attraverso i miei pensieri. Verde come le immagini della mia vita che passano dinanzi veloci. Verde come tutto.

Mi alzo, guardo lei, guardo intorno, ed è tutto maledettamente Verde. Verde come l’erba che ci siamo appena fumati. Dovremo smettere… un giorno. Ma non è solo lei a darmi questo senso di quietudine, non è solo lei.

Sei Tu. Tu che stai qui vicino. Tu che ci sei in tutti i miei giorni. Tu che so che mi stai pensando nonostante la distanza. Tu a cui è dedito ogni respiro della mia vita. Tu che di fuoco riempi il mio cuore e di orgoglio i miei timpani e le mie pupille.

E son sempre stati 28 i minuti trascorsi insieme su questo prato ogni sera.

E sempre 28 i giorni che son passati dalla prima volta che il mondo ha cambiato colore diventando multicolore.

Vedo tutto verde, tranne Te che sei di un rosso fuoco acceso.

RudiExperience

Donna

On-Air: Lucio Dalla – Caruso ( PLAY )

La donne è una canzone d’amore nel cuore della notte.

La donna è la luce della luna che si riflette sull’acqua del golfo di Napoli.

La donna è una margherita che sboccia in primavera,

la prima rondine che ci avverte dell’arrivo della nuova stagione,

la nuvola che gira, gira, e rigira ancora intorno al mondo.

La donna è il sangue che ribolle nelle viene,

è la passione, la vita, e a volte anche la morte.

La donna è il sole che fissa tutto il resto girargli attorno.

La donne è la felicità e l’ossessione allo stesso tempo.

La donna è la culla della vita, un poema di libertà.

La donna è il verde, l’azzurro, l’arancione ed il rosso.

La donna è follia.

La donna è la voce di Pavarotti,

la chitarra di Santana, il basso di Pastorius,

è il suono del pianoforte sulle note di Yiruma.

La donna è Amore, è Amicizia, è Cuore.

La donna è la fusione tra romanticismo e goduria.

La donna è un orgasmo di vita.

La donna è tutto ciò di bello che l’universo può esprimere.

Se esistesse qualcosa più bella di una donna, quella cosa sarebbe sicuramente un’altra donna.

RudiPhotoArt

You&Me

ON-AIR: John Lennon – Love ( PLAY )

Ti immagino sempre lì, su quel cuscino bianco candido. Ti immagino persa nei pensieri, come tuo solito. Ti immagino mentre ti giri e mi sorridi. Mentre mostri i tuoi occhi profondi come l’universo e azzurri come il cielo che ogni mattino osservo sporgendomi dalla finestra. Ti immagino mentre cucini raccontandomi della tua giornata, dei tuoi pensieri, delle tue paure e delle tue indecisioni. Ti immagino mentre ti stai vestendo per uscire a cena, in piedi, con la gamba appoggiata sul letto e le mani che alzano quel paio di autoreggenti motivate nere merlettate di pizzo comprate da Harley. Ti immagino tornare a casa con la pioggia battente sotto l’ombrello che ami tanto.

Vorrei vederti rincasare ancora ogni sera aprendo la porta di casa e gridando “Tesoro, son tornata, mi dai una mano con la spesa?”. Vorrei trascorrere con te più tempo di quanto il destino me ne ha donato, portarti al mare ogni domenica e star insieme per guardar il sole tramontare all’orizzonte. Vorrei regalarti ogni cosa che ti sei persa, ogni momento di felicità in cui non c’eri.

Mi piacerebbe riabbracciarti, riempirmi del tuo profumo targato Dior. Indovinare il balsamo che hai usato per i capelli. Aiutarti nello scegliere i vestiti. Decidere insieme il colore da usare per le pareti della camera di nostro figlio.

Vorrei invecchiare con te e non sentirmi solo su questa panchina senza la tua voce che mi dice “Non preoccuparti”. Lontano da te, lontano dal nostro amore. Tu sei i miei pensieri, le mie gioie, i miei sorrisi, le mie lacrime e il mio amore.

Love is You… You & me.

RudiExperience

Cose per cui vivere

ON-AIR: Ludovico Einaudi – Stella del mattino ( PLAY )

Ci sono certe cose per cui vale la pena di vivere…

Per la “stella del mattino” di Einaudi. Le sonate di Yiruma. I libri di Marquez. Gli occhi azzurri di Vivi. Il miagolio dei gatti di notte. Il carattere di Sole. I film di De Crescenzo e De Filippo. Il nuoto, la bici, la corsa. Per le emozioni vissute che ci ha dato il pirata Pantani. La finale di Germania 2006. Le canzoni di Lorenzo, Luciano e i Coldplay. Per i film di Clint Eastwood e Sean Penn. Le braccia protese di Baldini alle olimpiadi. Per “il padrino”, “romanzo criminale”, “i cento passi”, “500 giorni insieme” e tutta la saga di “saw”. Per l’emozione che ti regala una fotografia non costruita. Per il sorriso di mia madre quand’è felice. Per i Simpson, Dr.House, Belle e Clark. Per le note delle canzoni che ti accompagnano su uno spartito per tutta la vita. Per gli Angeli Liberi rinchiusi in un cassetto. Per tutti i tramonti e l’alba sul lungomare. La cucina cinese da Kikko Sushi. Per la sardegna che ha il mare più bello del mondo. Per i libri che ancora devo leggere e non vedo l’ora. Per la tecnologia in continua evoluzione. Per gli amici, quelli veri, quelli che ti fan sentire vivi con il loro calore. Per tutte le città che aspettano solo di essere visitate. Ed infine per le persone che il destino deve ancora farmi incontrare. Se non vale la pena di vivere per loro, allora per cosa vale la pena?

Vale la pena vivere anche per quelli che son convinti di star un gradino sopra di te. In fondo, senza di loro, non capiresti che infine sei qui con i piedi ben saldi a terra.

Buone Vacanze…

RudiExperience

Young forever

Song: Hooverphonic – Mad about you (Play)

Recenti fatti accaduti mi han fatto pensare in maniera più insistente alla morte e al senso di vuoto che ti porta dentro quando una persona cara si perde tra le ceneri del tempo. E stanotte voglio scrivervi di questo. Perché perdere una persona cara può sconvolgervi la vita più di qualsiasi altra cosa. Il vuoto che resta dentro, e che non sarà più colmato, è più devastante di un tornado forza cinque. Dopo di esso puoi ricostruire. Una città può rialzarsi, mettersi all’opera e far si che divenga più bella di prima. Ma nell’animo umano quella parte profonda, quel piccolo pezzo di cuore dove era sito il bene per quella persona, viene lesa in maniera irreparabile. Anche rimpiazzandola non diventerà mai più bella di prima.

Ieri lessi il necrologio di una persona al qual tempo ero solito dar visita, trascorrere pomeriggi e interloquire. Al suon di quelle parole una piccola parte dentro di me sembrava spegnersi. Ogni lettera diveniva macigni sporgenti che precipitavano sulla costiera. Per un pò una sensazione di vuoto mi ha attanagliato la mente. Poi silenzio.

La persona non esiste più, ma il ricordo di lei vivrà luccicante nei cuori delle persone che l’han conosciuto e vissuto fino all’ultimo respiro. I suoi averi saranno dimenticati, accantonati, buttati col tempo, ma le sue parole e le persone che ha generosamente ‘coltivato’ non disconosceranno il suo nome, non gli imputeranno colpe. Lo ameranno come forse mai prima.

Il ricordo più bello vive negli occhi delle persone che sono state al suo fianco, e di quelle che ha dato al mondo e che oggi hanno la gioia di vivere.

L’istogramma cinese riportato sopra si chiama QI e rappresenta la forza della vita, l’energia universale. Non c’è rimedio alla morte, ma possiamo far in modo che, quando arrivi il momento di ognuno di noi, non abbiamo rimpianti per le scelte che abbiamo fatto in vita.

Voglio proporvi, infine, a tal proposito una poesia di Ungaretti << Inno alla morte>>.

Amore, mio giovine emblema,
Tornato a dorare la terra,
Diffuso entro il giorno rupestre,
E’ l’ultima volta che miro
(Appie’ del botro, d’irruenti
Acque sontuoso, d’antri
Funesto) la scia di luce
Che pari alla tortora lamentosa
Sull’erba svagata si turba.

Amore, salute lucente,
Mi pesano gli anni venturi.

Abbandonata la mazza fedele,
Scivolero’ nell’acqua buia
Senza rimpianto.

Morte, arido fiume…

Immemore sorella, morte,
L’uguale mi farai del sogno
Baciandomi.

Avro’ il tuo passo,
Andro’ senza lasciare impronta.

Mi darai il cuore immobile
D’un iddio, saro’ innocente,
Non avro’ più pensieri ne’ bonta’.

Colla mente murata,
Cogli occhi caduti in oblio,
Faro’ da guida alla felicità.

Buona Vita, RudiExperience

Finchè “molte” non vi separi

La liturgia del matrimonio è sacra, mi hanno insegnato. E’ uno dei momenti più felice ed entusiasmanti della propria vita, si suol dire. E’ una promessa dinanzi a Dio e con se stessi, dovrebbe essere.

Ed invece No! Vedo così tanto ipocrisia nelle parole di due novizi sposini che tutto il significato del matrimonio diventa una falsa. Un sondaggio dell’Istat visualizza un quadro sulla situazione italiana davvero deprimente. Negli ultimi 15 anni i divorzi e le separazione sono aumentate del 150%. E’ incredibile! Una coppia su sei divorzia nei primi sette anni di matrimonio, e il dato sale ad una coppia su quattro nei complessivi 35 anni di matrimonio. Sposarsi è diventato un gioco come lanciare un dato a sei facce. Devi sperare che esce la faccia giusta… altrimenti separazione.

Prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti tutti i
giorni della mia vita
finchè morte non ci separi.

Fedele sempre? Amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita! Wow! Sta per uscirmi una lacrima. Queste parole, un tempo sinonimo di fede e amore profondo, son diventate una cazzata assurda. Penso che sull’altare lei, o lui, nella letture delle suddette parole pensi: “Ho chiuso il gas a casa? E le tapparelle? Forse ho lasciato la lettiera del gatto sporca!”. E quindi tutti i rimorsi di coscienza, che dovrebbero sopravvenire in quel momento per farti rigare dritto una vita intera, vanno a farsi friggere insieme alla casa – stupido non hai chiuso il gas!

A che serve essere vivi se non si ha il coraggio di lottare? Il matrimonio non è solo un anello, la cerimonia, il vestito bianco, i fiori, i regali ed il viaggio. Il matrimonio è una cosa seria. E’ una promessa che un essere umano fa ad un altro promettendogli di non lasciarlo mai solo, in nessuna situazione; anche nel momento in cui si dovesse cadere in tentazione o si commettano errori apparentemente irrisolvibili. E’ in queste situazione che bisognerebbe rimboccarsi le maniche, avere il coraggio di andare avanti, talvolta perdonare perchè capita che i problemi non nascano all’interno della coppia, ma dati da situazioni esterne. Non dovrebbero male interpretare la frase “finché morte non ci separi” in “finché molte non ci separi“. A volte ci facciamo prendere dalle tentazioni, ma la redenzione ed il perdono non sono una mitragliatrice sacra, sono due gesta di carità cristiana e amore. Perchè Sposarsi con una persona significa accettare entrambi i lati caratteriali, sia quelli positivi che ti fanno essere gioioso, sia quelli negativi che ti fanno venire voglia di rompergli una sedia in testa o di prenderla a ceffoni in viso. Ci vogliono compromessi, patti non scritti. La maggior parte delle coppie che divorzia lo fa perché non accetta le pecche del partner, va su tutte le furie quando un atteggiamento gli da fastidio. Ed il matrimonio è anche questo, far piccoli compromessi per il quieto vivere cercando di mettere in evidenza i momenti di ilarità e benessere, e mettere quanto più possibile da parte le situazioni irritanti.

Il giorno del matrimonio le parole giuste da dire dovrebbero essere queste:

“Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena.

Perchè così dovrebbe essere. Una coppia dovrebbe partire prevenuta perchè non conosco un solo matrimonio dove sia tutto rose e fiori. Ci son momenti in cui vorresti gettare tutto per aria, ed è li che la tua metà dovrebbe prendersi cura di te.

Condividere tutto con un’altra persona è una delle cose più difficili a questo mondo. Ma se c’è l’amore, non l’affetto, l’Amore con la A maiuscola allora, a quel punto, ne può valere veramente la pena.

Ultimamente sta uscendo alla ribalta un tema assurdo che in America esiste già da diversi anni. I così detti “Accordi Prematrimoniali”. Queste ingiurie verso il matrimonio sono un atto che farebbe arrabbiare anche chi ci segue da lassù. L’istituzione del matrimonio in pre-accordo economico fa sì che la cerimonia in se resti un giorno di festa e niente più perché, già dal giorno seguente, entrambe le persone son premunite non sul fatto che possano aver difficoltà, ma sul fatto che prima o poi si separeranno. E quindi a questo punto la domanda che mi viene da porre è: “Perchè vi sposate? Per far bella figura con la famiglia?” Se tu, ricco e bello pensi che la tua futura moglie ti sposi soltanto per i soldi o il successo allora lascia perdere perché se solo l’hai pensato vuol dire che non la ami quanto dovresti. E questo discorso, ovviamente, vale per entrambi.

Sposare una persona vuol dir essere stacanovisti verso il matrimonio e l’unione di entrambi le vite. Ci vuole impegno, nulla deve essere dato al caso. Non sposatevi solo perché i vostri genitori vi han detto mille volte :”Io all’età tua già ero sposata ed avevo due figli“, e poi si ritrovano in un mondo che non volevano come se vivessero in una gabbia d’oro. Non fate i loro stessi errori. Ai giorni d’oggi, fortunatamente, abbiamo la possibilità di scegliere con moderata oculatezza la persona da avere accanto per tutta la vita, a meno di colpi di fulmine.

Non gettate il dato, Amate.

RudiExperience

ps: Ringrazio Mauro & Susy per lo spunto sull’argomento.