Tramonti

Song: Giovanni Allevi – Back to life ( Play )

A mio padre, che si è rialzato e con occhio vigile ha creato un nuovo futuro per tutti noi.

A mia madre, che ha avuto la costanza e la pazienza di crescerci senza chiedere nulla in cambio.

Ai miei amici, che nel bisogno ci sono sempre.

Alle ex, senza di loro non sarei maturato.

A chi osserva da lassù, per avermi guidato fino ad oggi e so che continuerà a farlo.

Ai miei sogni, senza di loro non sarei nulla.

Alle fotografie, che ricordano i momenti più belli.

A questo Blog che mi accompagna da tanto.

Alla musica, che ha il potere di farmi star bene.

Ai viaggi, che mi regalano ogni volta nuove emozioni.

RudiExperience

E se dico di buttarti a fiume?

Eccomi di ritorno…

Dopo un pò di vacanza, relax e soprattutto disintossicazione da internet, cellulari e tecnologia varia torno a postare un nuovo articolo. Nuove idee sono in cantiere, alcune già palesate (il nuovo sfondo con un mio scatto, Il badge laterale di facebook e la Travel Map dei viaggi). Altre, arriveranno prossimamente.

RudiExperience

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Song: Coldplay – Every teardrop is a waterfall ( link )

Qual è il prezzo giusto per ricevere un consiglio spassionato? Un consiglio che prescinda da pregiudizi, velleità e falsi miti? … Credo al quanto alto.

Cerchiamo risposte a domande, a volte banali, insulse, ovvie, in noi stessi e negli altri. Banali o meno, l’approvazione o almeno il parere di un’altra persona può esserci di conforto o, come spesso capita, può far sfociare in noi un dilemma, in un qualche caso a cui non avevamo pensato. Sostanzialmente che sia la compagna di un amico conosciuta ieri sera oppure un fratello siamo sempre alla ricerca di un parere altrui.

Ma quanto vale il consiglio di un amico, conoscente, genitore o chi che sia?

Bhè, dipende dalla persona con cui ci confidiamo. Un amico, il vostro migliore amico, di certo può capire la vostra situazione (sicuramente lo avete aggiornato man mano l’evolversi della situazione) e di conseguenza suggerirvi determinati tipi di comportamento, i quali possono essere conformi al suo al suo stesso modo di agire, oppure derivare dagli eventi che, concordatamene, volete far scaturire dalle vostre stesse azioni, dalla vostra cosiddetta “mossa”.

Il consiglio di un amico non è legge. Non bisogna per forza di cose seguirlo obbligatoriamente. Sta a voi la decisione finale. Come ho già scritto decine di volte il futuro ve lo create attraverso le vostre scelte, talvolta azzardate seguendo l’istinto, talvolta ragionate.

Poi ci sono i conoscenti: una persona che conoscete da pochissimo tempo può darvi suggerimenti e opinioni da un punto di vista obiettivo, esterno. Non conoscendo luoghi, modi e tempi può analizzare sommariamente la situazione e consigliarvi compostamente. Ma il rovescio della medaglia sta nel fatto che, nel caso in cui si faccia un’idea sbagliata, tutto può venir erroneamente compreso e, il consiglio che ne consegue, può essere totalmente sbagliato.

E in terza fascia troviamo gli amati genitori: le persone che più al mondo cercano di darci un consiglio a fin di bene. Peccato che spesso e volentieri l’eccesso di zelo li induca ad essere più protettivi del dovuto e quindi, di conseguenza, consigliano in modo tale da non rischiare per la nostra incolumità. Come in una specie di cupola di vetro; incotonati per bene, cercano di fasciarci la testa prima che abbiamo il tempo di rompercela con le nostre stesse mani. Solo che in questo modo non capiscono che se non impariamo a sbagliare soli non impareremo mai a correggerci e quindi imparare dai nostri errori.

Dalle mi parti c’è un detto: “Chi nu sent e cunsigl e mamm’ e patt’ va a carè addò nu sap…” (Chi non ascolta i consigli dei genitori può trovarsi in posti che non conosce). Questo per ribadire che i consigli dei genitori si ascoltano nel momento in cui non vogliamo rischiare. Il fatto è che, a mio parere, chi non risica non rosica e quindi, non so voi, ma seguire l’istinto è sempre stata la mia scelta prediletta.

E alla fine cosa decidiamo?

La nostra mente elabora tutte queste informazioni e, la maggior parte delle volte, cogliamo solamente un generare: “Bla Bla Bla”. Non importa cosa ci dicano, cosa ci consigliano, non importa nulla perchè nel 99% dei casi intraprenderemo arbitrariamente l’azione da svolgere. Chiedendo un consiglio vogliamo crearci solamente un alibi per dire, nel caso in cui va male “E’ stata colpa sua che mi ha consigliato così”. Ricerchiamo un capro espiatorio per non assumerci la responsabilità delle nostre scelte.

Siamo tutti leoni, anzi leoncini esattamente parlando. Ma non pecore.

Spesso la rabbia, le delusioni, perfino le scelte altrui ci spingono a farci chiarezza in proprio imparando, con l’esperienza, il tempo, e soprattutto a nostre spese a comportarci di conseguenza e farci capire qual’è la strada giusta da intraprendere. Ecco perché siamo leoncini, e non leoni. Difficilmente riusciamo ad individuare rapidamente la soluzione più adatta al nostro problema. Spesso l’istinto prende il sopravvento inducendoci a sbagliare.

E poi ci son le pecore che non scelgono mai del tutto. Neanche dinanzi all’evidenza. Neanche con una pistola puntata alla tempia.

Fai quello che ti senti di fare o quello che ti dicono di fare?

Mi viene da dire: “Fai quello che ti senti di fare”. Probabilmente sbaglierai, e lo rifarai di nuovo, e di nuovo ancora. Ma stai sicuro che non sarà per sempre. Rare sono le occasioni che si presentano una sola volta nella vita. In quei casi, e ribadisco specialmente in quei casi, agisci secondo ciò che senti sia giusto fare. Non accusarti di nulla. Non guardare indietro con aria rassegnata. Non rammaricarti. Se hai agito con un certo criterio e rigore hai sicuramente pensato che, in quel momento, era la cosa giusta da fare. In queste occasioni rare guarda un attimo dentro di te, dai ascolto a quella caxxo di voce che ti consiglia. Fatti guidare da lei. E’ inutile pensarci dopo e biasimarti con il senno di poi. Se hai seguito l’istinto non compiangerti. Sii fiero di te stesso. Se poi andrà male pazienza, ti rifarai. Solitamente la vita offre almeno un paio di occasioni.

E se siete voi a dover consigliare?

Se poi vi ritrovate nella condizione opposta, ossia quella in cui siete voi a dover consigliare, l’unica cosa che mi viene da dirvi è che, il consiglio deve essere il più spassionato possibile e deve essere dato proporzionalmente alla conoscenza della persona che vi trovate dinanzi. Ma già so che non mi ascolterete facendo di testa vostra. E fate bene.

In definitiva, agire secondo il proprio volere è il miglior modo per fare esperienza, e poi in questo modo né dovrete dare la colpa agli altri per i consigli elargiti, né avrete il dubbio su come sarebbe stato agendo di propria volontà. Se vi consigliano di buttarvi a fiume voi vi gettereste?

RudiExperience

Welcome to Pag Island

Song: Alwxandra Stan – Mr SaxoBeat ( link ).

Novalja. Terra di spiagge, sassi, natura, feste, discoteche e alcool.

Una sera dopo l’altra, tra urla e follia, amori e rimpianti, si consuma il consueto party after lunch o, all’occorrenza, afterdinner (è solo questione di orario).

Spiaggia di Zrće. A qualsiasi ora del giorno e della notte puoi trovare la movida croata a tua completa disposizione. Fiumi di alcool e note che si avvicendano in due Km quadrati di spiaggia. Hai la possibilità di conoscere e confrontarti con persone di diverso colore della pelle, nazionalità, gusti ed espressione. Correnti di ragazzi gironzolano conseguendo l’obiettivo abbastanza comune di bere, ballare e divertirsi. Molto spesso restando fino a notte inoltrata c’è la possibilità di assistere a eventi sconcertanti al limite della decenza. A dir il vero, spesso e volentieri, quel limite viene superato assistendo a scene del tipo lui e lei in riva al mare alle quattro del mattino, con i corpi attorcigliati in una stretta sessuale, con decine di spettatori pressoché increduli di quel che accade dinanzi ai loro sbarrati occhi. Ragazze che, prese dai balli e specialmente dal tasso alcolico al di sopra del limite tollerabile dal corpo, fanno fuitine in mare per un bagno al chiaro di luna. E tutto questo ovviamente con tacchi da dieci e vestitini che, una volta usciti dall’acqua, sembra aspettino solo il voto della giuria per miss maglietta bagnata. Ma Zrće non è solo questo. Durante le ore diurne orde di ragazzi si spingono sul lungo mare per approfittare del sole fino al suo ultimo raggio. Decine di attività sull’acqua, sulla spiaggia e, come sempre, l’immancabile musica del Dj di turno (che si tratti di Benny Benassi o AfroJack).

Ma l’isola di Pag e Novalja è anche altro.

Strade sterrate che portano nell’entroterra isolano al confine con la civiltà in un mondo surreale che si vede solamente in film o documentari naturalistici. La natura che si mescola in maniera fine con le case tecnologiche e le spiagge mega frequentate. Una corsa a piedi o una pedalata in bici sono attività che possono lasciare un bel ricordo. La profondità e l’immensità del paesaggio difficilmente hanno eguali. Le attività, tipo il Kayaking, che si possono intraprendere partendo dai colli sono adrenalitiche ed emozionanti. Il sole tramontando a ovest dietro le montagne crea riflessi sotto le nuvole e sull’acqua stupendi. Panorami da cartolina incorniciati in uno scatto di foto. E’ impossibile non cercare di scattare una foto con una fotocamera a portata di mano; che si tratti della compatta di turno o della fedele reflex.

E poi ci sono le Kune. La moneta croata che ti fotte incredibilmente. Con la convinzione che la vita in Croazia non sia cara spendi e spandi senza cognizione di causa. Un trancio di pizza, 20 Kn. Una birra e un panino, 50 Kn. L’entrata in discoteca, 180Kn. E con il cambio che, pressoché, è 7,38 a 1 non fai tanto caso a quel che spendi. E poi ti ritrovi con 2000Kn prelevate e divorate voracemente dagli acquisti nel giro di tre giorni.

La delusione più grande riguarda la cucina. Sperando che in un paese di mare si mangiasse un ottimo pesce son sempre più della convinzione, dopo i viaggi intrapresi, che il bel paese offre la cucina migliore al mondo, e in particolare quella napoletana. Aver un ottimo pesce e non saperlo cucinare e come avere una tela di Van Gogh lacerata di taglia e strappi. Un’oscenità per le proprie papille gustative. L’olio di semi a tavola è una cosa che non si può assolutamente tollerare, e i bicchieri di aceto sul quel pesce fan scappare via anche i sapori più vivi. Ma, fortunatamente, la nota non vale per tutti i ristoranti. Credo di aver mangiato qui le cozze più fresche di tutta la mia vita. Non ho mai visto il proprietario di un ristorante sul mare che, dopo aver preso l’ordinazione di un vassoio di cozze a mezzanotte si veste del costume e, armato di pinne, boccaglio e maschera si tuffa in mare per recuperare le cozze ordinate. Dopo questo gesto non puoi che dare cinque stelle al ristorante, anche se l’antipasto ed il primo piatto non ti han fatto leccare i baffi.

Infine non si può non dar di conto alle tantissime spiagge che costeggiano l’isola. Ce ne son di tutti i tipi, a scogliera, con sabbia (la minima parte) e con ciottoli. Arrivando sul posto c’è la possibilità di reperire la mappa dell’isola con la segnalazione di tutte le spiagge accessibili in qualsiasi ufficio di informazione turistica, oppure comprarla. Ogni edicola ne è provvista.

Questo viaggio in Novalja sta per terminare, ma resterà il ricordo di una bella estate, una notte da leoni, il Bungee jumping, il pesce fresco, il Kayak, il Segway, le moto d’acqua, le cena con amici fantastici e le interminabili feste in spiaggia.

RudiExperience

Cose per cui vivere

ON-AIR: Ludovico Einaudi – Stella del mattino ( PLAY )

Ci sono certe cose per cui vale la pena di vivere…

Per la “stella del mattino” di Einaudi. Le sonate di Yiruma. I libri di Marquez. Gli occhi azzurri di Vivi. Il miagolio dei gatti di notte. Il carattere di Sole. I film di De Crescenzo e De Filippo. Il nuoto, la bici, la corsa. Per le emozioni vissute che ci ha dato il pirata Pantani. La finale di Germania 2006. Le canzoni di Lorenzo, Luciano e i Coldplay. Per i film di Clint Eastwood e Sean Penn. Le braccia protese di Baldini alle olimpiadi. Per “il padrino”, “romanzo criminale”, “i cento passi”, “500 giorni insieme” e tutta la saga di “saw”. Per l’emozione che ti regala una fotografia non costruita. Per il sorriso di mia madre quand’è felice. Per i Simpson, Dr.House, Belle e Clark. Per le note delle canzoni che ti accompagnano su uno spartito per tutta la vita. Per gli Angeli Liberi rinchiusi in un cassetto. Per tutti i tramonti e l’alba sul lungomare. La cucina cinese da Kikko Sushi. Per la sardegna che ha il mare più bello del mondo. Per i libri che ancora devo leggere e non vedo l’ora. Per la tecnologia in continua evoluzione. Per gli amici, quelli veri, quelli che ti fan sentire vivi con il loro calore. Per tutte le città che aspettano solo di essere visitate. Ed infine per le persone che il destino deve ancora farmi incontrare. Se non vale la pena di vivere per loro, allora per cosa vale la pena?

Vale la pena vivere anche per quelli che son convinti di star un gradino sopra di te. In fondo, senza di loro, non capiresti che infine sei qui con i piedi ben saldi a terra.

Buone Vacanze…

RudiExperience

Young forever

Song: Hooverphonic – Mad about you (Play)

Recenti fatti accaduti mi han fatto pensare in maniera più insistente alla morte e al senso di vuoto che ti porta dentro quando una persona cara si perde tra le ceneri del tempo. E stanotte voglio scrivervi di questo. Perché perdere una persona cara può sconvolgervi la vita più di qualsiasi altra cosa. Il vuoto che resta dentro, e che non sarà più colmato, è più devastante di un tornado forza cinque. Dopo di esso puoi ricostruire. Una città può rialzarsi, mettersi all’opera e far si che divenga più bella di prima. Ma nell’animo umano quella parte profonda, quel piccolo pezzo di cuore dove era sito il bene per quella persona, viene lesa in maniera irreparabile. Anche rimpiazzandola non diventerà mai più bella di prima.

Ieri lessi il necrologio di una persona al qual tempo ero solito dar visita, trascorrere pomeriggi e interloquire. Al suon di quelle parole una piccola parte dentro di me sembrava spegnersi. Ogni lettera diveniva macigni sporgenti che precipitavano sulla costiera. Per un pò una sensazione di vuoto mi ha attanagliato la mente. Poi silenzio.

La persona non esiste più, ma il ricordo di lei vivrà luccicante nei cuori delle persone che l’han conosciuto e vissuto fino all’ultimo respiro. I suoi averi saranno dimenticati, accantonati, buttati col tempo, ma le sue parole e le persone che ha generosamente ‘coltivato’ non disconosceranno il suo nome, non gli imputeranno colpe. Lo ameranno come forse mai prima.

Il ricordo più bello vive negli occhi delle persone che sono state al suo fianco, e di quelle che ha dato al mondo e che oggi hanno la gioia di vivere.

L’istogramma cinese riportato sopra si chiama QI e rappresenta la forza della vita, l’energia universale. Non c’è rimedio alla morte, ma possiamo far in modo che, quando arrivi il momento di ognuno di noi, non abbiamo rimpianti per le scelte che abbiamo fatto in vita.

Voglio proporvi, infine, a tal proposito una poesia di Ungaretti << Inno alla morte>>.

Amore, mio giovine emblema,
Tornato a dorare la terra,
Diffuso entro il giorno rupestre,
E’ l’ultima volta che miro
(Appie’ del botro, d’irruenti
Acque sontuoso, d’antri
Funesto) la scia di luce
Che pari alla tortora lamentosa
Sull’erba svagata si turba.

Amore, salute lucente,
Mi pesano gli anni venturi.

Abbandonata la mazza fedele,
Scivolero’ nell’acqua buia
Senza rimpianto.

Morte, arido fiume…

Immemore sorella, morte,
L’uguale mi farai del sogno
Baciandomi.

Avro’ il tuo passo,
Andro’ senza lasciare impronta.

Mi darai il cuore immobile
D’un iddio, saro’ innocente,
Non avro’ più pensieri ne’ bonta’.

Colla mente murata,
Cogli occhi caduti in oblio,
Faro’ da guida alla felicità.

Buona Vita, RudiExperience

Altri Orizzonti

Song: De Gregori – La donna cannonePlay )

Serate disseccate da monotonia serrante.

Le paure, quelle vere, cestinate da tanto sollazzo.

Un’ombra diverge dalle ceneri ardenti

all’orizzonte stremate le tante serate

di notti insonni e tanti tormenti.

La testa mi scoppia sui vili lamenti

di voci stressanti quanto inquietanti.

La strada è una sola

quel che porta al creatore

dammi uno spiraglio

e ti dono il mio amore.

Lenta, distaccata è la solita mia suonata

pertanto indicata, quanto ammirata.

RudiExperience