Lettere Portoghesi

Song: Giuliano Sangiorgi – E penso a te ( Link )

Ti ho amata. Più della stessa mia vita. Più di ogni mio singolo respiro. Amata come nessuna mai. Le tue parole, laceranti nell’anima, come fuoco ardente nei miei occhi. Il tuo sguardo gelido, come le notti invernali più fredde, lascia dentro di me un vuoto che neanche il tempo potrà colmare. Il tuo sguardo mi avvolge, il tuo sorriso mi stringe e le tue parole mi fanno del male, mi violentano l’anima. La follia che ha colpito il nostro amore è qualcosa di incredibilmente insensato. Penso a te quando dormo, quando mi sveglio, quando ceno, quando leggo, quando ammiro il tramonto.  La mia voce è lontana da te e dal tuo cuore. Le tue parole mi han colpito e trafitto come una lama nel buio in una notte qualunque. Le frasi di estrema dolcezza che mi dedicavi accompagnate dalle tue mani che sfioravano le mie erano ammalianti. Mi catturavano. Mi rendevano tuo. Mi davano modo di pensare e credere che quella storia non potesse finir mai. Ma alla fine sei scappata via. Rincasando un giorno, semplicemente, scomparisti. Senza voltarti hai intrapreso una nuova avventura. E non rispondi alle mie lettere. Non cerchi di farmi arrivare alcun messaggio. Non ho tue notizie da innumerevoli mesi. E sento in cuor mio che non ti rivedrò mai più. Mi sento morire. Mi sento vivo a metà. I giorni non son più soleggiati. Le notti insonni. Penso a te sperando in un tuo ritorno. Di notte questo letto sembra grande come un intero campo di granturco, sterminato. Mi piaceva vivere le giornate riempendo gli occhi e lo spazio della tua presenza. Amavo quel tuo carattere buio e quell’aria di mistero che ti attorniava. Addio amore mio. E’ tempo di dirtelo. Ho la necessità di cercare l’altra metà di questo cuore abbandonato e sconsolato. E’ tempo di lasciarti andar prima che il tempo stesso mi agguanti avvolgendomi nelle sue brame portandomi via e lasciando solamente sabbia e polvere alle sue spalle. Questo macigno che vien retto dalle mie spalle stentatamente è oramai troppo pesante ed io son troppo stanco di rappezzare ogni ogni volta questo cuore.

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Questa breve lettera l’ho scritta prendendo spunto dal libro “Lettere di una monaca portoghese“. E’ un libro che esprime tutto il dolore, il rammarico, la rabbia e lo strazio per la perdita della persona amata.

RudiExperience

You&Me

ON-AIR: John Lennon – Love ( PLAY )

Ti immagino sempre lì, su quel cuscino bianco candido. Ti immagino persa nei pensieri, come tuo solito. Ti immagino mentre ti giri e mi sorridi. Mentre mostri i tuoi occhi profondi come l’universo e azzurri come il cielo che ogni mattino osservo sporgendomi dalla finestra. Ti immagino mentre cucini raccontandomi della tua giornata, dei tuoi pensieri, delle tue paure e delle tue indecisioni. Ti immagino mentre ti stai vestendo per uscire a cena, in piedi, con la gamba appoggiata sul letto e le mani che alzano quel paio di autoreggenti motivate nere merlettate di pizzo comprate da Harley. Ti immagino tornare a casa con la pioggia battente sotto l’ombrello che ami tanto.

Vorrei vederti rincasare ancora ogni sera aprendo la porta di casa e gridando “Tesoro, son tornata, mi dai una mano con la spesa?”. Vorrei trascorrere con te più tempo di quanto il destino me ne ha donato, portarti al mare ogni domenica e star insieme per guardar il sole tramontare all’orizzonte. Vorrei regalarti ogni cosa che ti sei persa, ogni momento di felicità in cui non c’eri.

Mi piacerebbe riabbracciarti, riempirmi del tuo profumo targato Dior. Indovinare il balsamo che hai usato per i capelli. Aiutarti nello scegliere i vestiti. Decidere insieme il colore da usare per le pareti della camera di nostro figlio.

Vorrei invecchiare con te e non sentirmi solo su questa panchina senza la tua voce che mi dice “Non preoccuparti”. Lontano da te, lontano dal nostro amore. Tu sei i miei pensieri, le mie gioie, i miei sorrisi, le mie lacrime e il mio amore.

Love is You… You & me.

RudiExperience

Storia di un Processo Tutto Italiano

03/10 – Ore 20:12 – Assolti per non aver commesso il fatto. Raffaele Sollecito e Amanda Knox non hanno ucciso Meredith Kercher. Lo ha stabilito la Corte d’assise d’appello di Perugia, dopo poco meno di quattro anni passati in carcere. I due sono sono stati subito scarcerati, poiché Amanda ha già scontato i tre anni inflittigli per aver calunniato Patrick Lumumba. Raffaele è già arrivato nel suo paese d’origine, Giovinazzo, mentre Amanda tornerà subito negli Stati Uniti.

La prima pagina di ieri sera di un noto giornale online italiano inizia con questo articolo interamente dedicato alle vicende di Perugia sull’omicio di Meredith Kercher.

Ma alla fine se Rudi Guede non ha commesso il fatto perché è stato condannato, tramite rito abbreviato, a sedici anni di carcere per “concorso” in omicidio; e i due ragazzi hanno avuto l’assoluzione piena da tutte le colpe poichè, socondo il tribunale del riesame, non hanno commesso il fatto allora la domanda che sorge spontanea è: “Chi ha ucciso brutalmente Meredith?” Boh! Forse Rudi, forse nessuno. C’era un movente sessuale a seguito dell’omicido, infatti la corte suprema sancì: ” Meredith è stata vittima di un forza brutale e prevaricatrice di una plurima, collettiva condotta che rivela nei suoi tristi protagonisti la volontà orgiastica di dare sfogo agli impulsi criminali più perversi.

La malagiustizia italiana non è riuscita e, forse, non riuscirà mai ad imprigionare un accertato colpevole, o colpevoli, di questa vicenda. Sembra che un gruppo non noto di ragazzi, con impulso animale, abbia cercato di violentare e, successivamente, uccidere  Meredith. Ma dopo quattro anni le indagini, le testimonianze e le perizie scientifiche non son riuscite a trovare un colpevole se non quel ragazzo nero che, furbamente, ha accettato il rito abbreviato dimezzando una pena lunga e maledetta. Ma se Rudi ha assistito al delitto allora chi è che ha impugnato quel maledetto coltello ed ha inferito su Meredith con un taglio netto alla gola? Il maggiordomo? Un fantasma? Non credo che il film “Paranormal Activity” abbia qualche attinenza al caso.

E poi le curiosità sono multiple. Ci son processi in Italia che durano anni (Vedi il caso di Ustica, 21 anni per aver un risarcimento e trovare un giusto colpevole: i dicasteri della difesa e dei trasporti  italiani che non hanno garantito la sicurezza del volo. Oppure i processi pluriennali dei politici corrotti incastrati tramite intercettazioni e con i casi archiviati grazie a leggi ‘ad personam’), mentre in quattro anni si è arrivati già alla sentenza d’appello, e sorprendentemente senza un colpevole. A questo punto inizio a fantasticare stilando teorie illuministiche.

Quanto ha influito la campagna mediatica che hanno sostenuto gli Stati Uniti d’America (circa 3 mln di Euro spesi) affinché l’immagine di Amanda risulti illibata perseverando la sua innocenza con la conseguente scarcerazione? Difatti il governo americano si è complimentato con la giustizia italiana per aver gestito in maniera esemplare un caso così particolarmente complicato. C’entra qualcosa l’alleanza politica molto stretta tra il governo della casa bianca e quello di palazzo Chigi? Gli Usa non hanno mai voluto la Knox in carcere, e di certo un braccio di ferro sulla vicenda tra i due governi non giovava a nessuno.

Ed ora, ovviamente, c’è da aspettarsi che Amanda non procrastinerà il suo rientro restando in Italia in attesa di un  sicuro ricorso in cassazione. Probabilmente in questo istante siederà beatamente sul sediolino di un aereo di linea diretto a Seattle sicura di non rimettere mai più piede in Italia per il resto della sua vita e con in tasca contratti milionari per le parole che usciranno attraverso le  sue labbra.

E poi perchè Amanda, inizialmente, ha accusato Patrick Diya Lumumba se si riteneva completamente estranea ai fatti? Qui gatta ci cova!

E intanto anche Raffaele è tornato alla sua vita, ai suoi studi.

E questo diventerà, probabilmente, soltanto l’ennesimo caso di magistrati che non han saputo indagare a dovere.

La verità, forse, è nel mezzo. Citando Manzoni:

Ai posteri l’ardua sentenza.

Non voglio accusare nessuno, né puntare il dito verso i ragazzi coinvolti in questa storia, mi limito a commentare le vicende che hanno seguito altre decine di milioni di persone. L’unica cosa certa in questa storia senza colpevoli è che una notte del 1° Novembre 2007 una ragazza, Meredith, è morta senza un valido motivo. I dubbi che emergono in questa vicenda son più che legittimi.

RudiExperience